I problemi del soggettivismo
Parimenti, l’opposizione tra verità di ragione e verità di fatto, risalente a Cartesio, Locke e Leibniz, non appartiene al modo newmaniano di pensare, poiché egli individua sempre un legame intrinseco tra le visioni mentali dell’uomo e la realtà esistente. La nozione di “datità oggettiva” svolge quindi, nell’opera del pensatore inglese, un ruolo essenziale, dal momento che il fulcro portante della vita consapevole dell’uomo, il punto da cui non può non prendere inizio, è l’atto della presa di coscienza che consiste nel rendersi conto di se stessi nel contesto della realtà oggettiva. Newman capovolge pertanto l’assioma basilare del soggettivismo moderno: «Esso si fonda sul caposaldo che l’io o soggetto è centro a se stesso, essendo principio e fine di se stesso, e dunque per così dire l’assoluto di se stesso.» In effetti quello dei rapporti tra la nostra mente e la realtà circostante, di cui dopo tutto anche la mente fa parte, è uno dei temi classici della filosofia moderna e contemporanea. Si tratta del dualismo tra soggetto e oggetto, che nella tradizione filosofica occidentale ha svolto, e svolge tuttora, un ruolo molto importante. La pluralità delle menti e l’unicità del reale ha indotto non pochi pensatori ad adottare un atteggiamento di “relativismo concettuale”, basato sull’assunto secondo cui ogni mente si trova in una posizione particolare nei confronti del mondo ed ha, quindi, una prospettiva diversa da quella delle altre menti. La filosofia dei nostri giorni utilizza a tale proposito la metafora degli “schemi concettuali”. Alcuni autori, come Nicholas Rescher, sposano con convinzione la tesi di schemi alternativi. Altri - per esempio Donald Davidson - la rifiutano, sostenendo che è impossibile trovare un sistema di coordinate comune rispetto al quale ciascun schema può essere definito “relativo”. Napoli Millenaria, per celebrare i 2500 anni della città
Per i 2500 anni di storia della città di Napoli ecco il programma con mostre e spettacoli, iniziative culturali per rendere omaggio al grande patrimonio storico, artistico e scientifico di Neapolis. Si parte il 25 marzo dal Teatro di San Carlo con “Napoli Milionaria”, nel luogo dove ottant’anni fa Eduardo de Filippo metteva in scena la Prima. «2500 eventi, gemellaggi, partnership, collaborazioni per un anno tutto dedicato a queste celebrazioni. Sarà un momento condiviso, partecipato di progetti e collaborazioni. Ci saranno tantissimi omaggi e laboratori che guarderanno al futuro perché Napoli è tradizione, contaminazione, innovazione ed è sempre contemporanea ed attuale.» [Laura Valente. Direttrice artistica delle iniziative per i 2500 anni della città di Napoli] «Il compleanno di Napoli, questo anno, è una sfida importantissima, anche dal punto di vista della crescita delle presenze turistiche perché, al trend che è già positivo e incominciato da un paio di anni nella nostra città, verrà aggiunta un’ulteriore attrattiva.» [Teresa Amato -Assessore alle Attività produttive e Turismo] Leggi tutto: Napoli Millenaria, per celebrare i 2500 anni della città Maggio 1958, la prima volta negli Stati Uniti
Nel 1945, alla fine del secondo conflitto mondiale, l’Italia, nei tre anni precedenti, aveva subito i bombardamenti alleati, l’occupazione tedesca e il passaggio del fronte di guerra attraverso tutta la penisola. Adesso iniziava una nuova “invasione”, questa volta pacifica ed anche benefica, da parte degli Stati Uniti. Nei porti di Napoli e di Livorno si avvicendavano le navi da trasporto, scaricando una quantità enorme di merci in aiuto ad un Paese affamato e disastrato; tra tutte ricordo la farina per il pane bianca come la neve, i barattoli con il verde purè di piselli, le più svariate marche di sigarette, tra le quali le mitiche Lucky Strike e le Camel. Campi Flegrei, il rigurgito di un Napòlide
Studi recenti, tra cui una pubblicazione su Nature, hanno evidenziato come l’aumento significativo dell’emissione di gas isotopicamente legati al magma e la crescente deformazione del suolo siano segnali chiari di un’intensificazione dell’attività vulcanica. Un altro studio INGV ha confermato che l’origine dell’agitazione nella caldera sembra essere di natura magmatica, sebbene alcune interpretazioni alternative attribuiscano il fenomeno a un incremento della pressione nelle falde acquifere. Questa incertezza scientifica ha generato una divergenza nella comunicazione del rischio: da un lato, alcuni studiosi ritengono che il sistema vulcanico si stia progressivamente avvicinando a condizioni favorevoli a un’eruzione; dall’altro, vi è chi enfatizza la ciclicità del bradisismo e la necessità di concentrarsi sulla vulnerabilità edilizia piuttosto che su un’eventuale attività eruttiva. L’incoerenza nella lettura dei dati e nelle conseguenti strategie di comunicazione ha portato a una gestione dell’informazione che appare frammentata e condizionata da variabili non esclusivamente scientifiche. La recente pubblicazione di un articolo di un esperto dell’INGV ha sottolineato la prevedibilità dei terremoti in termini di localizzazione e magnitudo, ma ha lasciato aperta l’incognita della tempistica. Vittime innocenti. Febbraio 1981-2023
Nell'ultimo messaggio inviato da Donniacuo a Gianluca, questi gli scrisse che quel giocatore lo doveva tatuare lui e nessun altro. Poi chiuse con un «sabato passo nel tuo negozio». Quel sabato invece si presentarono tre persone. La discussione degenerò. In due aggredirono Gianluca, che non solo evitò il pestaggio, ma fece scappare i suoi aggressori. Tre giorni dopo, secondo l'accusa, Vincenzo Russo si presentò davanti al negozio di Gianluca chiamandolo per nome. Gianluca, arrivato sulla soglia del locale, venne colpito al torace e cadde all'indietro. Il killer sparò ancora due volte, per essere sicuro di aver ucciso. Vincenzo Russo, 29 anni, pregiudicato di Melito ritenuto affiliato al clan degli scissionisti, venne arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Castello di Cisterna; nell'accusa di omicidio c'è l'aggravante di aver «agito con metodi mafiosi al fine di agevolare le attività dell'associazione camorristica facente capo a Cesare Pagano». Nel febbraio 2012 Vincenzo Russo venne condannato all'ergastolo dalla Corte di Assise di Napoli, condanna confermata anche in Appello nel 2013.
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